Data Evento
16 Febbraio 2017
Ore
Autore
Valentina Ferrante
Regia
Micaela De Grandi e Valentina Ferrante
Con
Nunzio Bonadonna, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante

Lo spettacolo Segni di mani femminili dipinge un ritratto della comunità ebraica che popolò la Sicilia a partire dal IV° secolo d.C. fino alla cacciata del 1492. Uno spaccato di vita, sconosciuto ai più, che appartiene alla nostra terra ma del quale restano pochissime tracce. Eppure gli ebrei, a cui erano affidati principalmente i mestieri legati al “vile” denaro, erano alla base dell’economia dell’isola e la loro cacciata ne segnò il repentino declino. Singolare e curiosamente moderna era la condizione delle donne. In una società di tipo patriarcale, esse affermavano comunque il loro diritto all’indipendenza e all’istruzione. Donne capaci di gestire interi patrimoni, di decidere delle loro nozze e di svolgere molte professioni, soprattutto quella medica. Donne che lasciarono un segno, silenziosamente avanti. Tra le tante storie femminili scopriamo allora quella di Virdimura, ebrea, licenziatasi dottoressa in medicina a Catania nel 1376, che dichiarò pubblicamente il suo intento di curare i più poveri e bisognosi. Virdimura sboccia come un piccolo fiore rivoluzionario nel cammino di sangue e fuoco del popolo ebraico. Angoscia e speranza si nutrono l’una dell’altra disegnando questa “silenziosa rivoluzione”. Attraverso il racconto della vita di Virdimura si affronta inoltre il tema attuale della diversità, condannando gli integralismi di tipo religioso e restituendo dignità agli esseri umani qualunque sia il loro credo. “Siamo come parti diverse dello stesso corpo” Perseguitati nei secoli perché “condannarono” Cristo, bruciati e depauperati delle loro ricchezze, in nome di un’intolleranza che, purtroppo, non si sarebbe fermata ed avrebbe ancora dovuto raggiungere il suo apice di disumanità nei campi di concentramento nazisti, gli ebrei sono l’esempio primigenio di come la diversità fomenti l’odio e sia motivo di paura. Lo spettacolo, interpretato dagli attori Nunzio Bonadonna, Micaela De Grandi e Valentina Ferrante, che si esprimono attraverso vari linguaggi teatrali (teatro classico, contemporaneo e di ricerca, commedia dell’arte, pantomima, danza, teatro delle ombre) si avvale anche del prezioso contributo audiovisivo realizzato ad hoc dal videomaker ed artista Alessandro Aiello e dell'efficace presenza in video dell'attrice Nellina Laganà.